Così ebbe inizio…

Come primo articolo, vorrei raccontarvi come mi sono avvicinato al mondo dei videogiochi. Era ancora la piena epoca anni ’80, la mia prima console è stata il Commodore C64. Ho vaghi ricordi, ma di certo era divertentissimo lavorare con la fantasia per evocare alla mente cosa potevano essere le figure sullo sfondo. I suoni fantasiosi e le musiche ripetute in continuazione dall’inizio alla fine. Grafica… nemmeno a parlarne, ma non aveva importanza: rimaneva il divertimento, la passione, la voglia di trascorrere qualche ora con piacere. Ricordo un vecchissimo gioco di calcio di nome Soccer, si potevano scegliere i colori delle maglie, ma mi limitavo sempre a fare rossi contro blu, nemmeno fosse stato un lontano predecessore di Halo 3.

Poi, arrivò l’Amiga 500, ricca di titoli da sala giochi poi lì convertiti. Fra questi, il mio preferito: Toki, un platform in cui si utilizzava una scimmia capace di sputare palle di fuoco, arrampicarsi e rotolare. Non so se fosse o meno un gioco difficile, ma a forza di giocarci lo conoscevo a memoria, in ogni suo singolo livello. Si può dire che è che questo il titolo che mi ha fatto appassionare ai Platform. Ho davvero vaghi ricordi, ero piccolo, avrò avuto al massimo 6-7 anni a quei tempi, perciò fatico a ricordare i nomi dei giochi. Ce ne era uno di guida davvero interessante, in cui si viaggiava su lunghissimi percorsi su sterrato, spesso finendo fuori pista e distruggendo la vettura. Non era per niente facile, era davvero tesissimo, ma aveva un fattore classifica appagante. C’erano diverse categorie, si partiva dalla più bassa e si poteva salire fino alla prima. Non credo di essere mai stato nella prima categoria, con il mio vicino ci scambiavamo il Joystick per fare del nostro meglio ed arrivare sempre più su in classifica. Poi come non parlare di Super Frog, un altro Platform Game esilarante in cui si utilizzava un supereroe rana. Ricordo ancora il finale del gioco, in cui il principe-rana baciava la principessa appena salvata e… beh, non succedeva proprio quello che ci si può aspettare da questa situazione! Tuttavia, anche se non nel modo atteso, rimaneva un Happy Ending.

Le ‘cartucce’ dei giochi Amiga erano Floppy Disk, comodissimi da inserire. Ovviamente non c’è nemmeno bisogno di dire che ai tempi non si parlava nemmeno di pirateria, semplicemente perché non era un problema dal punto di vista delle leggi informatiche. Chiaramente adesso qualsiasi Software House rabbrividerre all’idea di utilizzare un Floppy Disk come dispositivo di gioco.

Dopo queste due grandi console, seppure non storicamente famose come quelle delle generazioni seguenti, arrivò il Nintendo. Sì, l’originale e classico NES – Nintendo Entertainment System. Due soli giochi per me: Super Mario Bros e Duck Hunting (si chiamava così?!?). Ovviamente, con Mario è stata una grande esperienza, mentre il simpatico gioco in cui sparare alle anatre sullo schermo già mi annoiava, primo segnale che i giochi in prima persona non facevano per me.

Probabilmente questa mia ‘storia’ corrisponderà in parte a quella di molti videogiocatori anni ’80.

Ed è soltanto l’inizio, poi arrivò il Super Nintendo e così via fino alla generazione attuale, ma di questo ne parlerò approfonditamente poco per volta.

Saluti,

Jack.

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